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TG 24 Info – Cassino – Cellulari, droga e coltelli nel carcere: blitz della polizia penitenziaria. I complimenti e le preoccupazioni dei sindacati

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Telefonini cellulari, coltelli e droga consegnata con un drone. È questo quanto scoperto dalla Polizia Penitenziaria di Cassino che ha operato nei giorni scorsi di propria iniziativa un’inattesa perquisizione presso una sezione detentiva del Carcere di via Sferracavalli nella Città martire.

Il Sindacato Sappe, in una nota, si congratula con la polizia penitenziaria per l’attività svolta che ha consentito di rinvenire “ben 3 telefoni cellulari smartphone, con relativi caricabatterie e cuffie; vari coltelli rudimentali e altri oggetti atti ad offendere”.
Gli oggetti, come hanno spiegato dal sindacato, erano occultati nei posti più impensabili: “Addirittura i detenuti avevano divelto alcune mattonelle e nascosto alcuni smartphone”.
Italo Velardo, delegato provinciale Sappe, ha voluto ringraziare “tutti gli operatori per l’esito e le modalità dell’operazione” mettendo però in evidenza che ora “il ministero non può più stare fermo a tali eventi. I detenuti trovano nuovi metodi, nuove strategie per far entrare droga e telefoni cellulari tra cui lanci dall’esterno verso l’interno delle carceri e addirittura l’utilizzo dei droni. Siamo stufi del silenzio dell’amministrazione penitenziaria – ha concluso -. Urge un intervento concreto”.
I tentativi di ha accedere droga nel carcere di Cassino sono purtroppo all’ordine del giorno. Anche la sigla sindacale Uspp è intervenuta, con una nota, dopo che si è registrato un ulteriore episodio.
“Giunge notizia – riferisce Daniele Nicastrini, segretario regionale dell’Uspp Lazio – di un ennesimo tentativo di introdurre, durante il colloquio con famigliare, dello stupefacente nascosto in un involucro, che il detenuto al momento di riceverlo ha cercato di introdurlo nelle sue parti intime. È stato però visto e individuato dalla Polizia Penitenziaria, che ha poi recuperato la sostanza: circa essere 10 grammi di cocaina”.
Nicastrini evidenzia che “Il problema delle sostanze stupefacenti all’interno delle nostre carceri che i detenuti anche con pene inferiori ai 3 anni tendono a far pervenire, è sempre più preoccupante visto che può fruttare anche 200 euro al grammo in caso di cocaina”.
Riferendosi al rinvenimento presso il carcere di Cassino di cellulari, droga e coltelli, anche il segretario regionale dell’Uspp ha voluto sottolineare come “mentre il ministro della Giustizia rilancia la proposta di destinare i detenuti, con reati inferiori a pene di 5 anni, alla detenzione presso le caserme dismesse, all’interno delle carceri per contenere con pochi uomini rimasti – come accade a Viterbo e a Cassino – si deve garantire la sorveglianza di soggetti con tali reati in regime con l’impiego di un agente su 100 detenuti per piano… quando va bene!”.
Per il residente USPP Giuseppe Moretti, inoltre, è prioritario ripristinare le unità di personale mancanti che, è bene ricordare si riferiscono ad una pianta organica tagliata indiscriminatamente dalla legge Madia”.
Cesidio Vano

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