Poi le repliche e quindi la sentenza fissata per il 15 luglio. Un processo che vede come imputate cinque persone e che ha preso il via venti anni dopo l’assassinio della diciottenne che, secondo la Procura, sarebbe stata uccisa in un alloggio di servizio situato all’interno della caserma dei carabinieri di Arce. Ci sono volute ben 46 udienze, dislocate in 16 mesi, per cercare di fare piena luce su uno degli omicidi insoluti più noti in Italia. A dover rispondere di omicidio volontario ed occultamento di cadavere sono l’ex comandante della stazione dei Carabinieri di Arce, Franco Mottola, la moglie Annamaria ed il figlio Marco all’epoca dei fatti diciottenne e conoscente della vittima. Alla sbarra anche l’ex vice comandante della caserma, il luogotenente Vincenzo Quatrale, accusato di ‘concorso morale esterno in omicidio ed istigazione al suicidio a danno di Santino Tuzi’ e l’appuntato Francesco Suprano, accusato di favoreggiamento.
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