“Era un uomo preciso, un carabiniere datato che amava il suo lavoro. Quando ci rivelò che aveva visto Serena Mollicone entrare in caserma la mattina della sua scomparsa siamo rimasti scioccati. Ma ha detto la verità perchè chi fa delle dichiarazioni non può essere colpevole”. In aula anche il sindaco di Arpino, Renato Rea, all’epoca dei fatti avvocato di Santino Tuzi. Rea ha riferito quanto accaduto due giorni prima che il brigadiere si togliesse la vita: “Venne a studio, era preoccupato e mi disse che volevano incastrarlo”. Il dibattimento riprenderà domani con la deposizione del criminologo Carmelo Lavorino che rappresenta la famiglia Mottola.
Ang.Nic.